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Nomine, per i potenti il verso non cambia mai

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Nomine, per i potenti il verso non cambia mai
Carlo, ammazzato in piazza Alimonda, la notte della Diaz, dove in una scuola sgorga sangue a fiumi e si spaccano teste, i manifestanti inermi massacrati di botte per le strade e tanti, troppi altri lasciati indisturbati. Non uccisero solo Carlo, uccisero i sogni di una generazione. Era un movimento grande, composito, cresciuto con l'idea che un altro mondo fosse possibile. Non era un semplice slogan, ma la consapevolezza quasi profetica che nessuno poteva salvarsi da solo, che la globalizzazione aveva un senso solo se significava armonizzazione dei diritti, tutele sociali, reddito minimo garantito, redistribuzione delle risorse.
 
Tutto questo era Genova 2001. Una delle pagine più terrificanti della nostra storia recente. E Gianni De Gennaro era il capo della polizia. Di quella polizia che ci fece vergognare davanti al mondo intero, che dette l'immagine di un Paese democratico trasformatosi in pochi giorni a vero e proprio regime. Pochi hanno pagato, ancora troppa poca luce si è fatta sulle tante ombre. E poi lui, Gianni De Gennaro. Si sono susseguiti governi di destra e governi di centrosinistra. Nessuna commissione d'inchiesta su Genova, nessuna assunzione di responsabilità politica. E per il fedele Gianni, solo promozioni. Da destra e da sinistra.
 
Ieri Renzi lo ha confermato presidente di Finmeccanica. Perché per i potenti, quelli veri, la rottamazione non arriva mai. Altro che cambia verso. Per chi porta una morte sulla coscienza, umilia l'Italia e la sua democrazia il verso non cambia mai.
 
Qualche anno prima delle giornate di Genova, in Belgio, Marc Dutroux, accusato dell'uccisione di quattro ragazze nel 1996, riuscì a fuggire per poche ore. Due ministri, di cui uno vicepremier, rassegnarono le dimissioni nonostante fossero riusciti a riacciuffarlo. Erano responsabili di aver fatto diventare il Belgio “la vergogna d'Europa”, come titolarono i giornali d'allora.
 
A Genova 2001, un governo, una maggioranza, i vertici della polizia fecero diventare l'Italia la vergogna del mondo. Ma non si dimise nessuno, anzi. E oggi, una volta ancora, Gianni De Gennaro è ancora lì, a dirigere una delle più importanti strutture del Paese.
 
“L'Altra Europa” è e deve essere anche un'altra classe dirigente. Perché non esistono uomini e donne buoni per tutte le stagioni: servono persone che inaugurino stagioni nuove. Quelle della buona politica.

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